Una volta diagnosticata una disbiosi intestinale, diagnosi supportata preferibilmente da un DISBIOSI TEST, è consigliabile iniziare una terapia opportuna. La terapia consiste nel ripristino dell’integrità funzionale dell’intestino e in una dieta anti-disbiosi. Ripristinare la funzionalità dell’intestino significa ricompattare la barriera batterica intestinale. Quindi in base al risultato del DISBIOSI TEST si sceglie il probiotico (fermenti lattici) opportuno con i ceppi batterici giusti al fine di risanare la flora batterica intestinale.
Se il DISBIOSI TEST è risultato positivo all’indicano, sarà consigliabile scegliere un probiotico a base di Lactobacillus Acidophilus;
se il DISBIOSI TEST è risultato positivo allo scatolo, invece, sarà opportuno scegliere un probiotico a base di Bifidobacter Bifidum;
se il DISBIOSI TEST è positivo sia per l’indicano che per lo scatolo, si sceglie un probiotico ad ampio spettro. Si effettua una terapia probiotica di circa tre mesi. A volte è consigliabile, contemporaneamente alla terapia probiotica, fare un’integrazione con enzimi digestivi: questo perché una flora batterica compromessa mostra una compromessa produzione di enzimi digestivi. Ecco perchè inizialmente occorre somministrare questi enzimi almeno fino a quando i batteri probiotici non si siano integrati perfettamente nella mucosa intestinale ed abbiano iniziato la giusta produzione di enzimi digestivi. Per lo stesso motivo, a seconda dei casi, può essere utile, durante la supplementazione probiotica, anche una integrazione con vitamine del complesso B.
ALIMENTAZIONE ANTI-DISBIOSI Sicuramente, contemporaneamente alla terapia probiotica, alla supplementazione vitaminica e con enzimi digestivi, è assolutamente necessario seguire alcune regole alimentari. Le regole base della dieta anti-disbiosi sono esattamente quelle viste per la dieta anti-candida; e ciò non deve sorprendere dato che la prima conseguenza della disbiosi è proprio la candidosi intestinale, vaginale o orale. Se l’intestino è disbiotico, cioè ha una carenza quantitativa o uno squilibrio qualitativo di batteri enterici, tenendo conto delle numerosissime funzioni della flora batterica intestinale, è sicuramente un intestino con delle difficoltà: il soggetto con un intestino disbiotico spesso non digerisce bene (la flora batterica produce enzimi digestivi), si ammala facilmente (la flora batterica produce anticorpi), si sente spesso stanco e senza energia (la flora batterica produce vitamine B che danno energia), soffre di stitichezza o di diarree frequenti, lamenta meteorismo o aerofagia. Tutti questi sintomi possono essere presenti contemporaneamente o possono manifestarsene solo alcuni.
Lo scopo della dieta anti-disbiosi è soprattutto, durante la terapia probiotica, non sovraccaricare l’intestino di troppo lavoro, proprio perché non è al massimo della sua forma e vitalità. Per cui è consigliabile:
- mangiare poco e spesso, senza associare troppi cibi diversi nell’ambito di uno stesso pasto (meglio consumare solo carboidrati a pranzo e solo proteine a cena)
- non intossicare l’intestino con cibi spazzatura
- consumare sempre verdura cotta o cruda (le verdure fanno crescere bene i batteri intestinali) e fra le verdure è meglio scegliere quelle amare perché sono depurative del fegato (cicoria, catalogna, rucola...)
la frutta è meglio consumarla come spuntino, non attaccata ai pasti per evitare fenomeni fermentativi fastidiosi
- bisogna bere molto per aiutare la depurazione e l’eliminazione di tossine.