Alimentarsi in primavera Nella nostra tradizione il periodo di inizio primavera è legato al momento più indicato per "detossinarsi", per eliminare cioè le scorie dal nostro organismo accumulate durante il periodo invernale. In questa stagione il corpo necessita di rimettersi in forma dopo aver trascorso mesi di vita sedentaria, spesso al chiuso e seguendo un’alimentazione ricca di grassi e proteine animali e povera di vegetali con la conseguenza di accumulare più tossine nell’organismo. Per tossine si intendono i cataboliti, ossia le sostanze di rifiuto prodotte dalle cellule in seguito all’utilizzazione di glucosio od ossigeno, ad esempio, indispensabili per la loro attività. Queste sostanze di scarto vengono convogliate nel sistema linfatico e quindi nel sangue venoso che le trasporta al fegato. Con il suo chilo e mezzo di peso, il fegato è la ghiandola più grande del nostro corpo e per le sue numerose e importanti funzioni è considerato una sorte di centrale del metabolismo e quindi dell’energia. Il fegato degrada in parte le tossine, rendendole idrosolubili, cioè più facili da essere eliminate dai reni i quali completeranno il processo di disintossicazione filtrandole dal sangue e concentrandole nell’urina.
Alimentarsi in modo leggero È abbastanza intuitivo che una corretta alimentazione svolga un ruolo centrale nell’aiutare la funzionalità dei principali organi emuntori (fegato e reni) e quindi una più efficace "pulizia" interiore. Ma come fare per avere un’alimentazione dall’effetto disintossicante? È semplice, basta accantonare gli alimenti ricchi di lipidi e di zuccheri (carni grasse e salumi, fritture, dolci e snack industriali ecc.) e rivolgersi ai prodotti della natura: frutta e verdura fresche, cereali integrali, legumi possibilmente freschi, noci e semi. Tutti sono ricchi di sostanze antiossidanti come le vitamine C, E e il betacarotene, precursore della vitamina A, essenziali per proteggere le cellule del nostro organismo dagli attacchi dei radicali liberi, provocati dall’eccesso dei grassi "invernali" ancora in circolo. In più, svariati ortaggi come i carciofi, le bietole, le carote, ed i cavoli contengono composti cosiddetti lipotropi, che svolgono un’azione decongestionante sul fegato e migliorano lo smaltimento delle sostanze grasse. In generale, un menù disintossicante che non affatichi l’organismo prevede una colazione a base di cereali (come ad esempio i fiocchi di avena integrali, i fiocchi di amaranto in yogurt leggero o kefir), spuntini a metà mattina e al pomeriggio di frutta fresca di stagione o estratti fatti con 3 parti di verdura e una parte di frutta, un’insalata a pranzo con un piatto di cereali integrali o una minestra di legumi ed una cena che preveda una verdura fresca in entrata con una proteina leggera a base di legumi o pesce. Volendo si possono aggiungere dei Probiotici, per il benefico effetto sulla flora intestinale e per il contenuto di vitamine del gruppo B, utili al corretto metabolismo di grassi e zuccheri, e la ricotta magra, cibo molto digeribile e nutriente.
Gli alimenti più preziosi Vediamo ora quali sono i vegetali stagionali che possono fornire un aiuto specifico. Iniziamo dalla base della nostra alimentazione, ovvero i cereali. Perché svolgano la loro azione depurativa è consigliabile consumarli integrali in quanto, grazie al loro contenuto di fibre insolubili, favoriscono il transito intestinale riducendo il tempo di contatto con le sostanze "indesiderabili", a tutto vantaggio della salute. Tra i cereali integrali il riso è quello con più spiccate doti depurative: le sue fibre hanno un benefico effetto sulle fermentazioni e microinfezioni batteriche dell’intestino. Inoltre il suo germe contiene un olio con una buona quantità di vitamina E dall’azione antiossidante. Da non molto gli sono state scoperte delle sostanze antiaggreganti piastriniche, che rendono il sangue più fluido. Tra le verdure sono due quelle che si distinguono per le loro proprietà depurative: il tarassaco e il carciofo. Entrambe appartengono alla famiglia delle composite con una doppia utilità per fegato. Da una parte hanno un’azione colagogo-coleretica, stimolano cioè la produzione ma anche l’eliminazione della bile da parte del fegato, con effetto disintossicante; dall’altra sono diuretiche, e di conseguenza facilitano l’escrezione delle tossine e contrastano la ritenzione idrica. Il tarassaco viene considerata la pianta più importante per il fegato: si chiama taraxacina il principio attivo che stimola il flusso biliare con effetto detossicante. Chiamata anche radicchio o dente di leone, è un’erba selvatica ricca di caroteni e minerali (calcio in particolare) che abbonda non solo dal verduraio ma anche nei nostri prati: vanno colte le foglie, i germogli e il colletto della radice. Si può mangiare subito in insalata oppure essiccare per benefiche tisane (vedi oltre) ma in questo caso va usata la radice della pianta che andrà raccolta in autunno. Il carciofo, oltre che per l’effetto diuretico è indicato per i disturbi alle vie biliari, riducendo il rischio di calcolosi. Stimola l’eliminazione del colesterolo da parte del fegato e ha capacità antiuriche, aiuta cioè a smaltire gli acidi urici derivati dalle proteine animali, che potrebbero accumularsi (scorie acide) e favorire la comparsa di dolori articolari. Le sostanze epatoprotettrici del carciofo (cinarina) svaniscono con la cottura: meglio perciò consumarlo in insalata tagliato molto sottile e condito con olio e limone. Infine, se fresco contiene molta inulina, fibra utile all’intestino. Passando ad altri ortaggi stagionali, i ravanelli grazie al rafanolo contenuto sono utili per la funzionalità epatica e sono disintossicanti, oltre a essere buone fonti di vitamina C e potassio. Anche l’ortica è considerata depurativa perché agisce sulle secrezioni biliari: va consumata cotta in pizze salate o paste ripiene, ad esempio. In linea generale, tutte le insalate che hanno un gusto amarognolo, come ad esempio le cicorie, possiedono delle sostanze utili per il buon funzionamento epatico. Non sono proprio di stagione ma virtù diuretiche e depurative sono tipiche della cipolla e dei cavoli. La prima è ricca di minerali e sostanze antiossidanti come i flavonoidi e la vitamina E, ha un’azione decongestionante, diuretica, depurativa e anche di disinfettante intestinale grazie all’allicina, che le conferisce il tipico sapore. L’azione regolatrice sull’intestino è dovuta anche all’inulina, che aiuta la flora batterica "buona". Cruda ha un maggiore effetto diuretico. Tutta la famiglia dei cavoli, oltre al buon quantitativo di potassio e vitamina C, è particolarmente ricca di sostanze antiossidanti (fenoli, indoli ecc.), che oltre a combattere i radicali liberi, servono all’organismo per disintossicarsi dalle sostanze chimiche e ormoni eventualmente presenti nel cibo o nell’ambiente.
I rossi frutti di primavera La fragola è il frutto più indicato in primavera perché è molto diuretica e favorisce l’eliminazione degli acidi urici. Purtroppo quella coltivata in serra è trattata con sostanze chimiche e perciò sarebbe preferibile scegliere le fragole coltivate con metodi naturali (lotta integrata, agicoltura biologica).
Più acqua e meno sale e alcol Infine, è molto importante per incrementare l’azione depurativa e ridurre la ritenzione idrica, dovuta anche all’eccesso di tossine in circolo, ricordarsi di bere almeno due litri, due litri e mezzo di liquidi al giorno, anche sottoforma di tisane o infusi, e preferire l’acqua oligominerale a basso residuo e scarso contenuto di sodio. Al contrario sarà necessario fare attenzione al consumo di alcolici: l’alcol, infatti, esercita un’azione tossica sul fegato. Un bicchiere di vino a pasto è l’apporto che sarebbe meglio non superare. Per contrastare la ritenzione idrica data dal sodio contenuto nel sale da cucina, oltre a limitare questo il più possibile, è consigliabile scegliere vegetali ricchi di potassio come le patate, gli spinaci, i kiwi e le banane. Da limitare anche i condimenti: sebbene l’olio extravergine di oliva contenga preziose sostanze antiossidanti è bene non esagerare: per sfruttarlo al meglio va usato a crudo e non più di 2-3 cucchiaini per ogni pasto principale.
Depurarsi bevendo Decotto depurativo al tarassaco. Bollire per qualche minuto 25 g di radici di tarassaco in mezzo litro di acqua, lasciar raffreddare, scolare e bere durante il giorno. Volendo, dolcificare con miele. Decotto depurativo e drenante. Favorisce l’eliminazione delle tossine e contrasta gonfiori e ritenzione idrica. In parti uguali: tarassaco radice, gramigna foglie, carciofo foglie, ortica foglie, cicoria (cicorium intibus).
Mettere le erbe in acqua fredda e quindi portarla a bollore per cinque minuti circa. Spegnere la fiamma e lasciare a macero per pochi minuti, quindi filtrare. Una volta pronto, il decotto dura 24 ore; visto il suo sapore amarognolo è consigliato un cucchiaino di miele. Berne una-due tazze al giorno lontano dai pasti.Estratto depurativo composto da: 300 g di sedano, 200 g di fragola, un limone, qualche foglia di tarassaco. Bere al mattino a digiuno