Perché si soffre di fame nervosa
La fame nervosa è una fame falsa, causata da tutta una serie di fattori che sono ben lontani dalla necessità di nutrimento vero e proprio.Vediamo come scovarla e impedire che possa rovinarci linea e salute. Ci dev’essere infatti una spiegazione sul meccanismo che porta a mangiare pur non avendo fame, spiegazione che i ricercatori riconducono a un’alterazione del meccanismo di controllo da parte dell’ipotalamo. Infatti ci sono delle sentinelle nel cervello che avvertono il corpo quando il livello di zuccheri è troppo basso e inducono come risposta il bisogno di cibo e le azioni per procurarselo. Ma non sempre questo meccanismo fisico funziona alle perfezione, oppure può essere influenzato da cause di altro tipo, come quelle psicologiche. In pratica, come sostengono molti dietologi, la fame nervosa può essere causata da molti fattori, tra i quali vi sono: ansia, tristezza, senso di vuoto, rabbia, paura o noia. La spiegazione che riconduce a questo tipo di fame, meccanismo che viene definito "eating emozionale" e che porta a sostituire l’affetto, la sicurezza o la gioia che non si ha con il cibo, sembra risalire alle prime fasi di vita, quando la madre offrendo il latte al bimbo che piange, anche se la fame non è il vero motivo del pianto, crea in lui confusione tra lo stato di fame e lo stato di
richiesta di affetto.
Gli alimenti che riducono la fame nervosa
Esistono degli alimenti che hanno un potente effetto calmante nei confronti di questo stimolo nervoso. Si tratta di cibi e bevande che contengono il triptofano, ovvero un precursore della serotonina in grado di attivare i neurotrasmettitori che rilasciano subito una gradevole sensazione di piacere e benessere. Si tratta principalmente di frutta, come le banane, fonte primaria di triptofano. Ma anche latte, uova, formaggi freschi, legumi secchi e cereali integrali. Ugualmente utile è assumere alimenti ricchi di bromo, come la lattuga, e di magnesio, come frutta secca (noci e mandorle), cacao e cioccolato amaro, castagne.Alcuni piccoli accorgimenti legati alle abitudini aiutano a far diminuire il senso di nervoso alimentare. Per esempio, cosa che fa bene allo scopo di riduzione della fame nervosa, è fare un antipasto a base di frutta o verdura: i vegetali sono ricchi di fibre che creano massa nello stomaco calmando la fame.Non eliminare mai del tutto pane e pasta dalla tavola, in quanto i carboidrati hanno il potere di stimolare la produzione di serotonina, che regola il meccanismo della fame. Buona cosa è abbinare le verdure ai primi: per esempio, se si cucina la pasta con i broccoli, mettere più broccoli che pasta nel piatto.Mangiare piccante e con calma: questa combinazione agevola l’appagamento dello stomaco e il senso di sazietà. I piatti speziati favoriscono inoltre la produzione di endorfine, sostanze che aumentano il piacere, rendendo i pasti soddisfacenti. Bere spesso: acqua, tè verde e tisane soprattutto. E ancora centrifugati, succhi di frutta, frullati. Tutto contribuisce a saziare senza far salire l’ago della bilancia.
Gli aiuti alternativi
Quando gli attacchi di fame vi assalgono all’improvviso, contate fino a dieci. Non aprite di getto il frigorifero, ma fate tre lunghi respiri e cercate di capire da cosa ha origine davvero questo impulso e guardatevi intorno. Riempite la vasca da bagno, accendete degli incensi, fatevi un tè o una tisana, ascoltate una canzone che vi piace e cantate, fate stretching. Lo sport praticato regolarmente è uno dei migliori alleati contro gli attacchi di fame nervosa. Alcuni terapeuti consigliano anche di tenere un diario dove si annota tutto quello che si è mangiato e perché. Utile è anche l’Aromaterapia. Insomma, sceglietevi la vostra personale tecnica di rilassamento. Tra i prodotti erboristici, il Citrus aurantium, l’arancio amaro e la Rodiola rosea, meglio nota come Rodiola, sono ideali. Quest’ultima contribuisce ad abbassare i livelli di stress e stanchezza che possono far ricadere in insalubri abbuffate. Anche una tisana di tiglio, oppure a base di melissa, angelica e passiflora, possono aiutare a calmare e a superare degnamente gli stati d’ansia.